L’email marketing è morto? No, si è semplicemente evoluto e continua ad essere uno strumento con un elevatissimo ritorno dell’investimento (ROI). Come dici? Stai spendendo un sacco di soldi in queste campagne e stai ottenendo molto poco? I motivi possono essere tanti. Oggi, in particolare, ci vogliamo concentrare su uno di questi: il tuo messaggio può essere stato bollato come email marketing spam.
Email marketing spam: cosa succede alle tue mail?
Come avrai capito, ci riferiamo alla situazione in cui le tue mail vengono respinte dal provider di posta dei destinatari, oppure marcate come spam. Normalmente, se una mail rimane per più di 30 giorni nella posta indesiderata, viene automaticamente cancellata. E non tutti hanno l’abitudine di controllare quella cartella per verificare che vi sia finito dentro qualche messaggio interessante. Dunque, se una parte importante dei destinatari non vede la tua email, non potrà aprirla, né cliccarla, né comprare i tuoi prodotti o servizi. E il ROI crollerà drasticamente.
Anni fa i filtri antispam analizzavano semplicemente il contenuto della mail, cercando delle parole, o delle frasi, che gli utenti avevano precedentemente contrassegnato come spam. E questo era l’unico scoglio da superare. Ma nel corso degli anni i filtri sono diventati sempre più “aggressivi” e hanno cominciato a prendere in considerazione altri parametri, come il tasso di apertura dei messaggi.
Vediamo allora come puoi incrementare il cosiddetto open rate, ottenendo un ROI maggiore nel presente e garantendoti risultati migliori anche in futuro.
1. Email marketing spam: la qualità dei contatti al primo posto
Per prima cosa ti dovresti preoccupare della qualità dei contatti inseriti nel tuo database. I destinatari delle tue comunicazioni devono essere persone che ti conoscono, che si ricordano chi sei e che sono interessati ai tuoi prodotti/servizi. Perciò è bene che si tratti di qualcuno che ti ha lasciato volontariamente il tuo indirizzo mail.
2. Email marketing spam: evitarlo con la segmentazione dei contatti
Più informazioni hai sui destinatari dei tuoi messaggi, meglio è. Suddividili, ad esempio, in base all’età, alla professione, alla provenienza geografica o all’interesse che ti hanno già mostrato. In questo modo potrai inviare newsletter personalizzate e rispondenti alle esigenze di chi le riceve. Cresceranno l’open rate e il ROI e allontanerai il rischio di finire nella black list dei filtri antispam.
3. Email marketing spam: fai in modo di premiare chi apre i tuoi messaggi
Se le tue mail sono finalizzate alla sola vendita, si riveleranno controproducenti. Oggi più che mai le persone sono subissate di messaggi pubblicitari. Come distinguersi? Nelle tue comunicazioni, i tuoi contatti devono trovare qualcosa di realmente interessante, indipendentemente dal successivo acquisto dei tuoi prodotti. Ad esempio, potresti dargli informazioni utili a risolvere un problema, oppure regalargli uno sconto se cliccano sulla mail. Così facendo, i tuoi potenziali clienti saranno invogliati ad aprire il messaggio e si sentiranno anche in debito con te. Prenderai due piccioni con una fava.
4. Email marketing spam: attenzione alle immagini
Questo consiglio è di carattere più tecnico rispetto ai precedenti. Molti filtri antispam bloccano le email che contengono numerose immagini. Riducile al minimo, anche per evitare che il tuo messaggio sia troppo pesante in termini di kb. Inoltre, spesso gli utenti non attivano la visibilità delle immagini e perciò potrebbero visualizzare male la tua mail. Ti suggeriamo di inserire nel codice html delle immagini un testo alternativo (il cosiddetto alt tag) che contenga la CTA (call to action, invito all’azione) per spingere i destinatari a cliccare anche se non vedono correttamente il contenuto.
5. Email marketing spam: previenilo tracciando le tue mail
Quando si parla di digital marketing, il tracciamento delle attività ricopre un ruolo di vitale importanza. Dunque, utilizza strumenti che ti consentano di monitorare l’effettiva ricezione della mail, l’open rate e i successivi click all’interno del messaggio. Quest’analisi ti permetterà di capire se hai già dei problemi con i filtri antispam, se stai facendo un buon lavoro o se è il caso di correggere il tiro.
Bene, speriamo che i nostri consigli ti aiutino a stare lontano dalla cartella spam e a innalzare il tuo ROI. Devi sapere, però, che si tratta dei concetti di base di una materia complessa. Rivolgerti a dei professionisti potrebbe essere una buona idea. Noi di Inwento ci occupiamo di marketing digitale da oltre 20 anni, portando al successo i nostri clienti sul web e nel mondo reale. Contattaci per un primo check up gratuito delle tue attività online.